Ico Parisi e l'elogio dell'ottagono #10


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Nel progetto di una casa per due giovani sposi a Como, lo Studio La Ruota di Ico e Luisa Parisi dispone frontalmente all’ingresso una parete rossa con mensola e specchio, suggellati nella copertina a colori del numero di Settembre 1960 de la Rivista dell’Arredamento.
L’ottagono nella sua forma pura o ricavata smussando gli angoli di quadrati e rettangoli irrompe come una novità, ricorrendo spesso in molte delle loro realizzazioni, tanto da assegnare a Parisi un vero e proprio ruolo nell’elogio di questa figura primaria.



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Geometria e colore, ottagono e rosso, anche in questi appendiabiti per parete a composizione variabile con profili in listelli di palissandro sagomati e appendino con relativo distanziatore anch’essi ottagonali seppur irregolari e di molto allungati. Realizzati a Cantù da Brugnoli Mobili intorno al 1960, sono significativi nel loro rimando ad un progettista e ad un preciso periodo storico, per geometria e accostamenti cromatici.

Misure: cm.31,5x8xh.31,5 cad.



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Geometria e colore, questa volta nelle sembianze di una fioriera collocata all’interno dell’abitazione di Cesare Cassina a Meda. Struttura ottagonale in legno di teak, ma anche in noce o palissandro con portavasi in lamiera verniciata e sostegni in ferro nero con punte di color bianco o rosso collegati da una crociera in metallo. Un’architettura, più che un elemento di arredo.



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Come un’architettura è la serra ottagonale del negozio Cassina a Roma progettato nel 1960, che accoglie al proprio interno un piccolo giardino con una pianta di magnolia in dialogo con una scultura di Fausto Melotti. A poca distanza dalle sue alte superfici vetrate, letto e comodini della serie Parisi 1, questi ultimi previsti anche in variante ottagonale.



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Famosi per le loro maniglie incassate cosiddette “navali” in fusione di ottone o nichelate, trovano nella forma ad angoli smussati una valida alternativa dal punto di vista ergonomico e formale, risultando nel contempo più leggeri anche in ragione di comode rotelle al posto dell’alta zoccolatura. Eseguiti da Brugnoli Mobili a partire dal 1960, si presentano impiallacciati in legno di noce, finitura meno ricorrente rispetto al più diffuso wengè.

Misure: cm45x45xh.46 cad.



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Gianpaolo Brugnoli, comunemente chiamato Spartaco, nasce a Cantù nel 1915. Forte delle proprie capacità di esperto ebanista, avvia dapprima con un socio la ArteCasa nel 1945 che diverrà Brugnoli Mobili alla fine del 1949 per poi passare sotto la guida del figlio Rudy fino al 2005. Dalla realizzazione di mobili singoli, alle prime piccole produzioni e fino agli ultimi ironici progetti, la presenza di Parisi sarà una costante, come suggellato in un’immagine risalente alla Decima Mostra Selettiva del 1973 che lo ritrae al centro, in compagnia di Spartaco Brugnoli, primo da sinistra, Gio Ponti, Salvatore Alberio e Rudy Brugnoli.



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Il rapporto fra Ico Parisi e Brugnoli Mobili assumerà i connotati di un vero e proprio sodalizio, peraltro estremamente longevo, fra un progettista ed una bottega artigiana. Di quest’ultima e delle prestigiose commesse e collaborazioni sviluppate nel tempo non resta che l’omonimo libro Brugnoli Mobili, stampato in poche copie nel 2003 e ancora oggi unico e rarissimo riferimento.

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