Angelo Mangiarotti a Volterra #2
Nel 1982 Angelo Mangiarotti viene chiamato a Volterra per rinnovare le forme della locale produzione artigianale di oggetti in alabastro, ancora caratterizzata da un diffuso e bizzarro eclettismo. Di Mangiarotti sono i disegni e gli schizzi di base, i suggerimenti sulla correzione di uno spessore, di una rotondità, di una trasparenza, così come la richiesta intransigente di utilizzo dell’alabastro scaglione, pietra tipica di Volterra, sempre più rara e a maggior ragione preziosa.
Nascono così le collezioni Axia e Velathri: forme inedite, pure, che scaturiscono da un’interpretazione fortemente innovativa dell’antico materiale, animato da nuovi e sorprendenti effetti di trasparenza e luminosità.
Dalla collezione Axia: tris di rari vasi in alabastro scaglione, Esecuzione Società Cooperativa Artieri dell’Alabastro, Volterra, 1982.
Misure: diametri cm.28xh.9 – 20xh.7
Collezione Axia, copia eliografica del disegno tecnico, con timbro originale di Angelo Mangiarotti.
Dalla collazione Axia: raro vaso con coperchio in alabastro scaglione, Esecuzione Società Cooperativa Artieri dell’Alabastro, Volterra, 1982.
Misure: diametro cm.18xh.14
Collezione Axia, copia eliografica del disegno tecnico, con timbro originale di Angelo Mangiarotti.
Gli oggetti delle collezioni Axia e Velathri non vennero mai raccolti in un catalogo, ma molte di quelle creazioni le si possono trovare nel libro Volterra Alabastro Oggi pubblicato nel 1990 a cura di Ilario Luperini contenente, oltre ai progetti di Mangiarotti, quelli di Enzo Mari, Ugo Nespolo, Natalie Du Pasquier, Ugo La Pietra, Carla Venosta, Prospero Rasulo e altri ancora.
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